Restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico-paesaggistico rurale

28 Apr, 2022 alle 11:03 -

Restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico-paesaggistico rurale

Al via le domande per usufruire delle risorse  del PNRR Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale. I termini per la partecipazione sono specificati nell’avviso lanciato dal Ministero della cultura che ha individuato le linee guida su cui dovranno intervenire le regioni .

Alla regione Sicilia sono stati assegnati  € 76.582.722,60 con  un obiettivo minimo di progetti finanziati pari ad almeno 511 interventi.

 Alla  regione Sardegna sono state assegnati € 24.145.121,99 con  un obiettivo minimo di progetti finanziati pari ad almeno 161 interventi.

Con l’espressione “ architettura rurale” si intendono gli edifici ed insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio, quali:

  • edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, masserie, ecc…), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati;
  • strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);
  • elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali, edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc.

Restano esclusi i  beni localizzati nei centri abitati.

Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000,00 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%. il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000,00 euro.

Possono presentare domanda di finanziamento persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale.

Gli interventi proposti dovranno essere idonei a generare un tangibile miglioramento delle condizioni di conservazione, nonché produrre un positivo impatto in termini di valorizzazione di specifiche tipologie di edifici appartenenti al patrimonio edilizio rurale.

I finanziamenti dovranno essere finalizzati alla realizzazione di interventi che abbiano come oggetto opere materiali riconducibili alle seguenti tipologie:

  • Risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati, ove opportuno, ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica nonché volti all’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • Interventi di manutenzione del paesaggio rurale;
  • Allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole. Nel quadro delle tecniche adottate per gli interventi di restauro e adeguamento strutturale, funzionale e impiantistico, dovranno essere privilegiate le soluzioni eco-compatibili e il ricorso all’uso di fonti energetiche alternative.

Le domande potranno essere presentate esclusivamente tramite l’applicativo predisposto da Cassa Depositi e Prestiti fino al 20 maggio 2022.

Per la compilazione dei format ed i dettagli è necessario consultare la documentazione messa a disposizione dalla regione di riferimento che potrebbe aver specificato le linee guida nazionali.

Link per la regione Sicilia

Link per la regione Sardegna


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