Cultura Crea 2.0 è la nuova versione del programma di incentivi Cultura Crea finalizzato a sostenere la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale-turistica che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
I beneficiari sono suddivisi per categorie
Nuove imprese dell’industria culturale – Titolo II
In tale categoria rientrano:
- Le Micro, piccole e medie imprese, in forma di società di persone o di capitali, anche in forma cooperativa, costituite, alla data di presentazione della domanda di agevolazioni, da meno di 36 mesi.
- Gruppi di persone fisiche, che vogliono costituire un’impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni
Sono esclusi i consorzi e le ditte individuali
L’attività oggetto della domanda deve rientrare in una delle 4 aree : Economia della conoscenza, Economia della conservazione, Economia della fruizione, Economia della gestione. Il progetto deve prevedere l’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto o servizio, organizzative, di mercato, in uno dei seguenti ambiti:
- Applicazione di tecnologie innovative e tecnologie chiave abilitanti per la creazione, organizzazione, condivisione ed accessibilità di contenuti culturali;
- Sviluppo e applicazione di processi innovativi per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale;
- Sviluppo delle attività connesse alla comunicazione, promozione e conoscenza del patrimonio culturale e turistico del territorio;
- Sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ottimizzare le attività di gestione di beni ed attività culturali
Con particolare riferimento alle tecnologie abilitanti si specifica che la Commissione Europea riconosce 6 categorie fondamentali:
- nanotecnologie;
- micro/nanoelettronica;
- biotecnologie industriali;
- fotonica;
- materiali avanzati;
- tecnologie avanzate di produzione
Le agevolazioni finanziarie concesse della misura massima dell’80% delle spese ammissibili si compongono di una parte di contributo a fondo perduto ( 40% delle spese ammesse) e di una parte costituita da un finanziamento agevolato, a tasso zero, anche questo in misura massima pari al 40% delle spese ammesse. La restituzione deve avvenire in massimo 8 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento di 1 anno. Si evidenzia che le spese di capitale circolante sono concesse a valere sul finanziamento agevolato.
Imprese dell’industria culturale- Titolo III
Le Micro, piccole e medie imprese, in forma di società di persone o di capitali, anche in forma cooperativa, costituite, alla data di presentazione della domanda di agevolazioni, da non meno di 36 mesi che svolgano una delle attività economiche ammissibili secondo la classificazione dei codici ATECO elencati nell’Allegato 2 della Direttiva Operativa.
L’attività oggetto della domanda di incentivo deve rientrare in una delle 3 aree indicate nella Direttiva operativa n. 237 del 29/03/2021 (art. 9.1 punto d):
- Fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori;
- Promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali;
- Recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi.
Si ricorda che l’obiettivo dell’incentivo è di dare supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici.
Le agevolazioni concesse in misura complessiva dell’ 80% del programma di spesa ammissibile comprendono l’erogazione di un finanziamento agevolato a tasso a zero in misura massima pari al 60% delle spese ammesse che dovrà essere restituito in massimo 8 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento di 1 anno, ed un contributo a fondo perduto in misura massima del 20% delle spese ammesse.
Soggetti del terzo settore – Titolo IV
Possono accedere alle agevolazioni, i soggetti del terzo settore, come definiti all’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117. Nelle more dell’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore di cui all’articolo 45 del decreto legislativo n. 117 del 2017, il requisito dell’iscrizione al detto registro è soddisfatto dall’iscrizione, alla data di presentazione della domanda, ad uno dei registri previsti dalle sottoindicate normative di settore:
- registri delle Organizzazioni di volontariato delle regioni, di cui all’art. 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266;
- registri delle Associazioni di promozione sociale nazionale e regionali, di cui all’art. 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383;
- anagrafe delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’art. 11 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460;
- registri delle Imprese, ai sensi dell’art 5 comma 1 del decreto legislativo 3 luglio 2017 n. 112.
Le fondazioni e le associazioni possono presentare domanda se, al momento della presentazione sono in possesso della qualifica di ONLUS così come le imprese sociali che possono presentare domanda se iscritte, al momento della presentazione, nella sezione speciale delle imprese sociali presso la Camera di Commercio di riferimento.
Soggetti del terzo settore con sede legale e operativa in territori non ammissibili possono presentare domanda per realizzare un progetto di investimento in uno dei territori ammissibili purché il programma di investimento venga realizzato presso una o più unità produttive ubicate nei comuni delle Regioni che beneficiano del programma (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
Le attività economiche ammissibili alle agevolazioni devono rispettare i Codici ATECO elencati nell’Allegato 3 della Direttiva Operativa n. 237 del 29/03/2021.
L’attività oggetto della domanda di agevolazione deve rientrare in una delle 3 aree indicate nella Direttiva Operativa n. 237 del 29/03/2021 (art. 14.1 lettera d) ossia:
- Attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività di animazione e partecipazione culturale fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori
Per i soggetti del Terzo Settore è’ previsto un contributo a fondo perduto sia per le spese di investimento che per le spese di capitale circolante in misura massima del 80% delle spese ammesse elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità
La domanda di agevolazione può essere presentata esclusivamente online utilizzando le applicazioni presenti sul sito Invitalia , a partire dalle ore 12.00 del 26/04/2021 registrandosi nell’area riservata del sito di Invitalia.